Sembra che la propoli, il cosiddetto cemento delle api, sfruttata da sempre controraffreddori, mal di gola e allergie, contenga un principio attivo in grado di arrestare la crescita del cancro alla prostata. A sostenerlo, è uno studio americano condotto su modello animale, i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Prevention Research.
La propoli, infatti, è tra i rimedi naturali più antichi e usati per la cura dei tipici malanni della stagione fredda grazie alla sua particolare miscela di composti di natura fenolica e aromatici, arricchita da vitamine, acidi grassi, Sali minerali, aminoacidi, ecc. Da sempre, infatti, è nota la sua azione immunostimolante, antivirale, antimicotica eantiossidante.
Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato come l’estratto etanolico di propoli sia in grado di inibire la crescita di tumori della pelle e del colon. Le sostanze con una più spiccata azione antitumorale sono proprio gli acidi fenolici, soprattutto il CAPE, l’estratto di propoli a base di estere feniletilico dell’acido caffeico su cui i ricercatori americani hanno focalizzato la loro attenzione.
Come hanno spiegato:
Se si alimentano giornalmente i topi con il CAPE, i loro tumori smetteranno di crescere. Dopo parecchie settimane, se si interrompe il trattamento, il tumore inizia a crescere di nuovo al suo ritmo originale. Così non si uccide il cancro, ma fondamentalmente si potrà bloccare a tempo indeterminato la proliferazione del cancro alla prostata.
L’esperimento ha avuto una durata di 6 settimane, e sembra che il CAPE, per quanto non sia in grado di uccidere le cellule cancerose, sia efficace nel bloccare la proliferazione del
cancro alla prostata interrompendo la capacità delle
cellule tumorali di nutrirsi. Da qui la possibilità di usare questo principio attivo come complemento nelle
cure tradizionali e avere maggiori probabilità di successo.
Come utilizzare nel quotidiano la propoli?
Come forma farmaceutica la troviamo in soluzione idroalcolica titolata in flavonoidi totali espressi come galangina minimo 30 mg/ml (si utilizza per preparare soluzioni per gargarismi, colluttori spray e sciroppi), e come estratto secco titolato in flavonoidi totali espressi come galangina minimo 8%-12%.