Nuove evidenze scientifiche sulle proprietà salutari di ortaggi comuni: confermate le proprietà delle crucifere
L'ipotesi che i broccoli (e gli altri componenti della famiglia delle crucifere) possano avere un ruolo protettivo nei confronti del tumore della prostata ha trovato un’importante conferma: in uno studio multicentrico condotto nel Regno Unito e pubblicato da Molecular Cancer si è osservato (su cellule
umane e su modelli animali) che uno dei composti attivi più studiati delle crucifere, il sulforafano, è in grado di ritardare lo sviluppo del tumore. Più in dettaglio, nelle cellule sono presenti sistemi di controllo contro la crescita e la proliferazione incontrollata: uno dei geni preposti a questa funziona si chiama PTEN. Quando PTEN è presente in forma mutata o viene inibito provoca l'insorgenza di tumore. Il sulforafano si è dimostrato in grado di attenuare l’effetto negativo della mancanza di questo gene. «Questo studio - commenta Alberto Bardelli, professore di istologia dell’Istituto di ricerca e cura del cancro, IRCC di Candiolo - dimostra per la prima volta un collegamento a livello molecolare fra le sostanze contenute nei broccoli (o meglio i composti attivi che da esse derivano) e i tumori».
TIPI DI COTTURA - Ma i diversi sistemi di cottura possono alterare le proprietà delle crucifere? Uno studio multicentrico italiano pubblicato dal Journal of Agricultural and Food Chemistry ha verificato l’effetto di alcuni comuni tipi di cottura (bollitura, microonde, vapore) sul contenuto di glucosinolati (le sostanze da cui si formano i composti attivi antitumorali) e di altre sostanze fitochimiche (ovvero, che non nutrono ma proteggono) di broccoli, cavolini di Bruxelles e cavolfiori, freschi e surgelati. È risultato che gli ortaggi freschi cotti a vapore (in particolare i broccoli) conservano meglio le sostanze fitochimiche e la capacità antiossidante. Allora, come regolarci? «Innanzitutto, quando si è in stagione è meglio preferire il prodotto fresco - dice Nicoletta Pellegrini, professore associato presso la facoltà di Agraria dell’Università di Parma e co-autore dello studio - sempre che lo si consumi presto; altrimenti il prodotto surgelato può essere un’ottima alternativa. La cottura a vapore, poi, si conferma la più adatta per preservare il valore nutrizionale degli ortaggi freschi. Quella al microonde garantisce una buona ritenzione dei glucosinolati; la bollitura comporta le perdite maggiori, almeno per alcune delle sostanze fitochimiche valutate. Per minimizzare le perdite: usare il minor quantitativo possibile d’acqua e cuocere le verdure al dente».
fonte: http://salute33.blogspot.com/
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