Nuove prospettive per il tumore della prostata in stadio avanzato

Negli ultimi mesi sono comparse numerose segnalazioni sui più diversi mezzi di comunicazione relative a farmaci più o meno innovativi e promettenti per il carcinoma della prostata. Credo valga la pena di fare qualche riflessione per evitare confusioni, facili speranze, cacce inutilmente costose e frustranti al farmaco “miracoloso”.

Oggi

L’ormonoterapia

Gli ormoni androgeni sono necessari per la crescita e la moltiplicazione delle cellule prostatiche,
sia quelle normali sia quelle tumorali. Eliminare,o rendere inattivi tali ormoni è quindi in prima battuta il modo più semplice per controllare la crescita e la diffusione del tumore prostatico in fase avanzata.

Dopo un periodo più o meno

lungo (anche anni) può però insorgere

una sorta di resistenza alla terapia

ormonale, testimoniata dalla crescita

del PSA durante il trattamento.

Il docetaxel

Oggi il trattamento di scelta per il carcinoma
prostatico resistente alla terapia

ormonale si basa su un chemioterapico,

il docetaxel, che dalla sua

comparsa, nel 2005, ha dimostrato di

poter offrire un rilevante beneficio in

termini di sopravvivenza (31% di riduzione

del rischio di morte), sia nei pazienti

sintomatici sia nei pazienti asintomatici.

Il farmaco è in genere ben

tollerato, anche nei pazienti anziani in

buone condizioni e dopo il primo ciclo

di trattamento (in genere della durata

di qualche mese) e in caso di risposta

positiva, può essere ripetuto.

Esistono alternative al docetaxel

per i pazienti con carcinoma prostatico

ormonoresistente ?

A tutt’oggi nessun farmaco ha prodotto

un ulteriore aumento della

sopravvivenza in aggiunta o in sostituzione

al docetaxel. La ricerca

si è rivolta verso differenti classi di

farmaci, in particolare all’immunoterapia

cellulare attiva, più comunemente

nota come vaccinoterapia,

approccio che utilizza cellule umane

vive per stimolare il sistema immunitario

del paziente. Sono in fase di

ricerca numerosi vaccini ma quello

in fase di sperimentazione più avanzata

è il Sipuleucel-T, che ha recentemente

dimostrato un beneficio di

sopravvivenza (24% di riduzione del

rischio di morte rispetto ai pazienti

non trattati) in soggetti asintomatici

per i quali era ritenuto proponibile

dilazionare il trattamento chemioterapico.

Uno dei problemi di questo

vaccino è che non può essere conservato

giacché è prodotto partendo

dal materiale biologico di ogni singolo

paziente, con inevitabili difficoltà

organizzative. Non possiamo però

ancora considerarlo un’alternativa di

prima linea al docetaxel per i pazienti

con neoplasia ormonorefrattaria.

DOmaNi

In caso di fallimento di docetaxel

Il trattamento dei pazienti con progressione

di malattia dopo uno o più

cicli di docetaxel è in questo momento

uno dei filoni di ricerca più attivi.

Sono numerosi i fronti lungo i quali ci

si sta muovendo; uno di questi si propone

di superare il problema dell’ormonoresistenza

con farmaci come

l’Abiraterone o l’ MDV3100 che dovrebbero

riuscire a bloccare nuovamente

il meccanismo di stimolazione

della crescita delle cellule tumorali da

parte degli ormoni androgeni.

Il blocco dell’angiogenesi tumorale

(cioè la capacità del tumore di stimolare

la produzione di nuovi vasi sanguigni

per far giungere alle proprie

cellule più sangue, ossigeno e nutrimento)

ha già dato ottimi risultati in

tumori come quello del rene o dell’intestino

e sono in corso studi per verificare

se tali benefici siano ottenibili

anche nel carcinoma della prostata.

Un terzo filone è rappresentato dal

tentativo di stimolare la risposta immunitaria,

con farmaci come l’ipilimumab,


che si sta sperimentando in varie neoplasie,

fra cui il melanoma e di cui si

è letto nei mesi scorsi, in particolare

su alcuni giornali americani.

Tutti questi farmaci sono ancora in

fase di studio: è necessario comprendere

quali siano i pazienti che possono

beneficiarne e in quale fase della

loro malattia; anche la sequenza in

cui somministrarli è oggetto di numerose

sperimentazioni cliniche in corso

sia in Europa sia negli Stati Uniti.

L’interpretazione dei positivi risultati

del più promettente e “maturo” di

questi farmaci, l’abiraterone (35% di

riduzione del rischio di morte rispetto

ai pazienti non trattati) è ancora

oggi parzialmente incerta ma è verosimile

che entro il 2011 si avranno

a disposizione dati più maturi e

concreti per poter definire il campo

di utilizzo di questa molecola.

Un altro chemioterapico, il Cabazitaxel

(composto della stessa famiglia

del docetaxel) ha, invece, recentemente

dimostrato come sia possibile

ottenere un ulteriore rilevante beneficio

di sopravvivenza anche nei pazienti

che siano andati in progressione

dopo una o più linee di docetaxel.

In conclusione...

La chemioterapia (con docetaxel)

costituisce a oggi l’opzione di prima

scelta nel trattamento dei pazienti

con carcinoma prostatico resistente

alla terapia ormonale.

Cabazitaxel è da considerarsi il trattamento

di scelta (già registrato negli

USA, con probabile disponibilità

in Europa dalla metà del 2011) per il

trattamento dei pazienti con progressione

di malattia dopo docetaxel.

I nuovi farmaci sono molto promettenti,

in particolare il vaccino Sipuleucel e

l’Abiraterone, ma i loro tempi di immissione

in commercio saranno più lunghi.

Un dato però è certo: fino al 2005 non

esisteva una terapia in grado di prolungare

la sopravvivenza in pazienti in

cui il tumore della prostata diventava

insensibile al controllo della terapia ormonale;

da allora è stato un continuo

fermento di ricerca e già oggi questi

pazienti hanno a disposizione valide

opzioni per controllare la loro malattia

e il futuro, neppure troppo lontano,

porterà nuove interessanti opportunità

e speranze per incrementare sia la

quantità che la qualità della loro vita.

Dott. G.L. Pappagallo

Ufficio di Epidemiologia e Sperimentazioni

Cliniche Dipartimento di Scienze Mediche

U.O.C. di Oncologia e Ematologia Oncologica

Azienda Sanitaria ULSS 13, Mirano (Ve)



fonte:http://www.europauomo.it/it/doc/pdf/numero09/pag36_News.pdf

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