L'origano, medicina naturale contro il cancro alla prostata



Per gli italiani, l'origano è soprattutto il condimento della pizza.
Tuttavia, tale erbe potrebbe essere molto di più: in particolare un metodo per trattare il tumore alla prostata, migliore e con meno effetti collaterali dei sistemi attuali.
Questa l'ipotesi al vaglio di una ricerca della Long Island University (New York, USA), diretta dalla dottoressa Supriya Bavadekar e presentata al recente (24 aprile) congresso della Federation of American Societies for Experimental Biology di San Diego.

Contro i sintomi del cancro alla prostata un aiuto dalla propoli


Sembra che la propoli, il cosiddetto cemento delle api, sfruttata da sempre controraffreddorimal di gola e allergie, contenga un principio attivo in grado di arrestare la crescita del cancro alla prostata. A sostenerlo, è uno studio americano condotto su modello animale, i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Prevention Research.
La propoli, infatti, è tra i rimedi naturali più antichi e usati per la cura dei tipici malanni della stagione fredda grazie alla sua particolare miscela di composti di natura fenolica e aromatici, arricchita da vitamine, acidi grassi, Sali minerali, aminoacidi, ecc.  Da sempre, infatti, è nota la sua azione immunostimolanteantivirale, antimicotica eantiossidante.
Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato come l’estratto etanolico di propoli sia in grado di inibire la crescita di tumori della pelle e del colon. Le sostanze con una più spiccata azione antitumorale sono proprio gli acidi fenolici, soprattutto il CAPE, l’estratto di propoli a base di estere feniletilico dell’acido caffeico su cui i ricercatori americani hanno focalizzato la loro attenzione.

Come hanno spiegato:
Se si alimentano giornalmente i topi con il CAPE, i loro tumori smetteranno di crescere. Dopo parecchie settimane, se si interrompe il trattamento, il tumore inizia a crescere di nuovo al suo ritmo originale. Così non si uccide il cancro, ma fondamentalmente si potrà bloccare a tempo indeterminato la proliferazione del cancro alla prostata.
L’esperimento ha avuto una durata di 6 settimane, e sembra che il CAPE, per quanto non sia in grado di uccidere le cellule cancerose, sia efficace nel bloccare la proliferazione delcancro alla prostata interrompendo la capacità delle cellule tumorali di nutrirsi. Da qui la possibilità di usare questo principio attivo come complemento nelle cure tradizionali e avere maggiori probabilità di successo.
Come utilizzare nel quotidiano la propoli?
Come forma farmaceutica la troviamo in soluzione idroalcolica titolata in flavonoidi totali espressi come galangina minimo 30 mg/ml (si utilizza per preparare soluzioni per gargarismi, colluttori spray e sciroppi), e come estratto secco titolato in flavonoidi totali espressi co­me galangina minimo 8%-12%.

Tumore alla prostata: presto il via alla terapia alle nanoparticelle


Prossimi gli esiti dei primi studi clinici con nanoparticelle contro itumori alla prostata. A dare l’annuncio la BIND Biosciences, un’azienda di Cambridge, in Usa, fondata dagli scienziati che hanno creato e testato su animali queste nanosfere.
Localizzazione prostata
Localizzazione 

Dopo il successo delle sperimentazioni in laboratorio, ha annunciato il vicepresidente della compagnia Jeff Hrkach, entro un anno inizieranno i test clinici su 25 pazienti.

Si tratta di particelle-contenitori dal diametro mille volte piu’ piccolo di quello di un capello umano rivestite da un particolare ‘mantello molecolare’ che le rende invisibili al sistema immunitario e quindi al suo attacco. Di fatto quello della non ‘invisibilità’ delle era stato finora un problema senza soluzione che precludeva il loro utilizzo clinico

La prostata è l' organo «preferito» Dubbi sui linfonodi da rimuovere

 


P iù della metà delle procedure robotiche è eseguita oggi per rimuovere tumori alla prostata, ma ci sono ancora controversie sull' opportunità di usare il robot. Spiega Walter Artibani, direttore della Divisione di urologia dell' Ospedale Policlinico di Verona: «Da poco, per la

Prostata, i molti modi per rallentare il tumore


All'European Association of Urology occhi puntati sulle novità farmacologiche per i pazienti con una malattia in fase avanzata

MILANO – Come dimostrano i risultati di un’ampia sperimentazione americana condotta su quasi 1.200 uomini, c’è un nuovo farmaco in grado di migliorare la sopravvivenza nei pazienti con un carcinoma alla prostata in stadio avanzato.

Una diagnosi del tumore alla prostata senza errori



SALUTE – Un chip in grado di rilevare preventivamente il tumore alla prostata senza errori o falsi positivi. Inutile dire che una cosa del genere potrebbe migliorare sensibilmente le diagnosi oncologiche, ed è un risultato tutto italiano. È stato infatti sviluppato dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali attraverso le Università di Parma e Catania.

Tumore della Prostata



L’adenocarcinoma prostatico costituisce il primo tra i tumori più comuni negli uomini con un’incidenza di circa il 21%.
Tale tumore ha una tendenza ad essere lentamente progressivo prima di arrivare all’evidenza clinica della neoplasia stessa.
Il 70% dei tumori prostatici si sviluppano a livello della zona periferica della ghiandola prostatica, molto più raramente a livello della zona centrale ed in quella di transizione.
Si tratta di una patologia correlata con l’età, rara al di sotto dei 40 anni, con un’incidenza massima tra la settima e l’ottava decade d’età.
La possibilità di una “diagnosi precoce”, grazie al dosaggio ematico del “PSA” (Antigene Prostatico Specifico) effettuato annualmente al di sopra dei 50 anni d’età, ha drasticamente sovvertito le opzioni