Due studi apparsi contemporaneamente su Lancet Oncology evidenziano l'utilità prognostica della misurazione dell'espressione dell'mRNA nel sangue intero di pazienti con carcinoma della prostata resistente alla castrazione. Nel primo, un'équipe internazionale coordinata da William K. Oh, della Mount Sinai school of medicine di New York, ha analizzato i campioni di sangue periferico prelevati in
Tumore alla prostata
Il fiuto del cane può avvertire della presenza
Genova - Cani in grado di riconoscere i malati di tumore alla prostata. Per il momento si tratta di una sperimentazione ma al Centro Cinofilo Nazionale, in provincia di Grosseto, l'addestramento dei cani è già iniziato e mostra già enormi progressi e consente un forte ottimismo.
I cani vengono addestrati a riconoscere con l'olfatto un particolare enzima presente nell'urina dei malati di tumore alla prostata.
La capacità di avvertire
I cani vengono addestrati a riconoscere con l'olfatto un particolare enzima presente nell'urina dei malati di tumore alla prostata.
La capacità di avvertire
La Tecnologia di Star Trek alla portata di tutti
Per fare il test andate qui: Dove fare il test per le patologie di prostata e vescica
http://www.clarbrunovedruccio.it/ita_dove_si_trova.htm
La Prostatite – La Cura con i Rimedi Naturali
Vengono indicate più comunemente, con questo termine, un gruppo particolare di patologie che interessano primariamente la prostata ma a volte coinvolgono altre strutture concomitanti come le vescicole seminali.
La moderna urologia tende oggi a dividere la patologia prostatica in tre punti fondamentali:
- Prostatiti croniche
- Ipertrofia prostatica benigna
- Prostatiti acute
Quello che maggiormente ci interessa, sono le prime due problematiche perché sono quelle che con maggiore frequenza si presentano all’osservazione medica quotidiana.
Per quanto concerne in particolare le prostatiti croniche sono caratterizzate dalla presenza di una clinica ben precisa:
- Tenesmo urinario
- Riduzione della potenza del mitto
- Minzione notturna
- Impotenza eregendi
- Eiaculazione precoce
L’ipertrofia prostatica benigna in genere può ricalcare i sintomi e i segni delle prostatiti croniche, con la differenza di non presentare necessariamente gli ultimi due sintomi.
In entrambi i casi, oltre che nei casi di carcinoma prostatico, è possibile rilevare in circolo l’aumento di due frazioni ben precise e cioè: il PSA (antigene prostatico specifico) e il PSA free. Addirittura il rapporto tra i due valori è di valido aiuto nel monitoraggio della patologia prostatica in questione (poco vale la sua valutazione per fare diagnosi di carcinoma della prostata perché può risultare negativo; lo stesso dicasi per le prostatiti croniche etc.)
I rimedi a cui bisogna fare riferimento quando si è nelle condizioni di dover trattare una patologia prostatica come quelle menzionate poc’anzi, sono essenzialmente due, a base di varie combinazioni tra serenoa r., epilobio p., urtica u., pygeum a., etc. :
- Fitopros 1 gocce it-OTI
- Fitopros 2 gocce it-OTI
Questi vanno usati in tempi ben precisi come si evince dalle schede tecniche di seguito allegate (vedi alla 2° Parte del presente prontuario) Sicuramente il primo trova impiego nelle primissime fasi di cura mentre il secondo andrà utilizzato dopo che la prima fase di cura è stata espletata
Qual’ora si presenti una concomitante patologia a carattere prettamente genitale come sopradescritto negli ultimi due punti della clinica delle prostatiti croniche, allora è possibile affiancare un altro fitoterapico (a base di tribulus t.), oltre ai Fitopros:
- Tribozin cps it-OTI alla dose di 1 cps 3 volte al dì x 4-6 settimane, senza bisogno di andare oltre come tempi, ma magari osservando un periodo di pausa di circa 20-25 gg e ripetere un nuovo ciclo per altre 4-6 settimane nello stesso identico modo (si possono fare più cicli seguendo questo schema).
Dott. Marco Mancini – Roma
Medico omeopata e docente in Omeropatia e Immugenetica – vicepresidente del’Associazione: Istituto Malattie Croniche Samuel Hahnemann.
mancin.marc@tiscali.it
Medico omeopata e docente in Omeropatia e Immugenetica – vicepresidente del’Associazione: Istituto Malattie Croniche Samuel Hahnemann.
mancin.marc@tiscali.it
Leggi tutti gli articoli del Dott. Marco Mancini
Etichette:
La Cura,
La Prostatite,
Naturali,
Rimedi
L'origano, medicina naturale contro il cancro alla prostata
Per gli italiani, l'origano è soprattutto il condimento della pizza.
Tuttavia, tale erbe potrebbe essere molto di più: in particolare un metodo per trattare il tumore alla prostata, migliore e con meno effetti collaterali dei sistemi attuali.
Questa l'ipotesi al vaglio di una ricerca della Long Island University (New York, USA), diretta dalla dottoressa Supriya Bavadekar e presentata al recente (24 aprile) congresso della Federation of American Societies for Experimental Biology di San Diego.
Etichette:
cancro alla prostata,
Matteo Clerici,
Medicina Naturale,
Origano,
Pizza
Contro i sintomi del cancro alla prostata un aiuto dalla propoli
Sembra che la propoli, il cosiddetto cemento delle api, sfruttata da sempre controraffreddori, mal di gola e allergie, contenga un principio attivo in grado di arrestare la crescita del cancro alla prostata. A sostenerlo, è uno studio americano condotto su modello animale, i cui risultati sono stati pubblicati su Cancer Prevention Research.
La propoli, infatti, è tra i rimedi naturali più antichi e usati per la cura dei tipici malanni della stagione fredda grazie alla sua particolare miscela di composti di natura fenolica e aromatici, arricchita da vitamine, acidi grassi, Sali minerali, aminoacidi, ecc. Da sempre, infatti, è nota la sua azione immunostimolante, antivirale, antimicotica eantiossidante.
Diversi studi, inoltre, hanno dimostrato come l’estratto etanolico di propoli sia in grado di inibire la crescita di tumori della pelle e del colon. Le sostanze con una più spiccata azione antitumorale sono proprio gli acidi fenolici, soprattutto il CAPE, l’estratto di propoli a base di estere feniletilico dell’acido caffeico su cui i ricercatori americani hanno focalizzato la loro attenzione.
Come hanno spiegato:
Se si alimentano giornalmente i topi con il CAPE, i loro tumori smetteranno di crescere. Dopo parecchie settimane, se si interrompe il trattamento, il tumore inizia a crescere di nuovo al suo ritmo originale. Così non si uccide il cancro, ma fondamentalmente si potrà bloccare a tempo indeterminato la proliferazione del cancro alla prostata.
L’esperimento ha avuto una durata di 6 settimane, e sembra che il CAPE, per quanto non sia in grado di uccidere le cellule cancerose, sia efficace nel bloccare la proliferazione delcancro alla prostata interrompendo la capacità delle cellule tumorali di nutrirsi. Da qui la possibilità di usare questo principio attivo come complemento nelle cure tradizionali e avere maggiori probabilità di successo.
Come utilizzare nel quotidiano la propoli?
Come forma farmaceutica la troviamo in soluzione idroalcolica titolata in flavonoidi totali espressi come galangina minimo 30 mg/ml (si utilizza per preparare soluzioni per gargarismi, colluttori spray e sciroppi), e come estratto secco titolato in flavonoidi totali espressi come galangina minimo 8%-12%.
Tumore alla prostata: presto il via alla terapia alle nanoparticelle
Prossimi gli esiti dei primi studi clinici con nanoparticelle contro itumori alla prostata. A dare l’annuncio la BIND Biosciences, un’azienda di Cambridge, in Usa, fondata dagli scienziati che hanno creato e testato su animali queste nanosfere.
Dopo il successo delle sperimentazioni in laboratorio, ha annunciato il vicepresidente della compagnia Jeff Hrkach, entro un anno inizieranno i test clinici su 25 pazienti.
Si tratta di particelle-contenitori dal diametro mille volte piu’ piccolo di quello di un capello umano rivestite da un particolare ‘mantello molecolare’ che le rende invisibili al sistema immunitario e quindi al suo attacco. Di fatto quello della non ‘invisibilità’ dellenanoparticelle era stato finora un problema senza soluzione che precludeva il loro utilizzo clinico
Etichette:
terapia alle nanoparticelle
La prostata è l' organo «preferito» Dubbi sui linfonodi da rimuovere
P iù della metà delle procedure robotiche è eseguita oggi per rimuovere tumori alla prostata, ma ci sono ancora controversie sull' opportunità di usare il robot. Spiega Walter Artibani, direttore della Divisione di urologia dell' Ospedale Policlinico di Verona: «Da poco, per la
Prostata, i molti modi per rallentare il tumore
All'European Association of Urology occhi puntati sulle novità farmacologiche per i pazienti con una malattia in fase avanzata
Etichette:
rallentare il tumore
Una diagnosi del tumore alla prostata senza errori
SALUTE – Un chip in grado di rilevare preventivamente il tumore alla prostata senza errori o falsi positivi. Inutile dire che una cosa del genere potrebbe migliorare sensibilmente le diagnosi oncologiche, ed è un risultato tutto italiano. È stato infatti sviluppato dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali attraverso le Università di Parma e Catania.
Tumore della Prostata
L’adenocarcinoma prostatico costituisce il primo tra i tumori più comuni negli uomini con un’incidenza di circa il 21%. Tale tumore ha una tendenza ad essere lentamente progressivo prima di arrivare all’evidenza clinica della neoplasia stessa. Il 70% dei tumori prostatici si sviluppano a livello della zona periferica della ghiandola prostatica, molto più raramente a livello della zona centrale ed in quella di transizione. Si tratta di una patologia correlata con l’età, rara al di sotto dei 40 anni, con un’incidenza massima tra la settima e l’ottava decade d’età. La possibilità di una “diagnosi precoce”, grazie al dosaggio ematico del “PSA” (Antigene Prostatico Specifico) effettuato annualmente al di sopra dei 50 anni d’età, ha drasticamente sovvertito le opzioni |
Come affrontare l’incontinenza
Un problema che affligge un importante numero di persone è l'incontinenza urinaria ovvero la perdita involontaria di urina. Questa condizione medica è frequente nel sesso femminile e la sua incidenza cresce con l'aumentare dell'età, perch´ sia la vescica sia le strutture del pavimento pelvico subiscono, con gli anni, alcuni cambiamenti che possono favorirne l'insorgenza. Inoltre alcune patologie come il diabete mellito, il morbo di Parkinson e la demenza senile concorrono ad alterare il meccanismo della continenza. Nel sesso maschile è spesso legata a
Etichette:
incontinenza,
urina,
vescica
Un esame delle urine per la diagnosi di tumore alla prostata
SECONDO ALCUNI RICERCATORI INGLESI IL LIVELLO DELLA PROTEINA MSMB NELLE URINE DEGLI UOMINI POTREBBE INDIVIDUARE, DIVERSI ANNI PRIMA, IL RISCHIO DI SVILUPPARE CANCRO ALLA PROSTATA
Solo in Gran Bretagna, ogni anno, dieci mila uomini perdono la vita a causa del tumore alla prostata: per questo alcuni ricercatori inglesi si sono adoperati per trovare un nuovo metodo di diagnosi.
Il coordinatore dello studio Hayley Whitaker ha spiegato che durante la ricerca sono stati presi in considerazione oltre 350 uomini con e senza tumore alla prostata, di cui sono stati analizzate tessuti e urine. Da queste analisi è emerso che, negli individui malati, il livello della proteina MSMB presente nelle urine è minore rispetto a quello dei soggetti sani. La scoperta è a dir poco entusiasmante, poiché questa nuova tipologia di screening potrà sostituire definitivamente l'attuale test del PSA nel sangue, ultimamente accusato di inaccuratezza. Il test, ancora in fase di perfezionamento, permetterà di diagnosticare la malattia diversi anni prima della sua manifestazione e sarà accessibile a tutti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PlosOne.
fonte:http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6975
Il coordinatore dello studio Hayley Whitaker ha spiegato che durante la ricerca sono stati presi in considerazione oltre 350 uomini con e senza tumore alla prostata, di cui sono stati analizzate tessuti e urine. Da queste analisi è emerso che, negli individui malati, il livello della proteina MSMB presente nelle urine è minore rispetto a quello dei soggetti sani. La scoperta è a dir poco entusiasmante, poiché questa nuova tipologia di screening potrà sostituire definitivamente l'attuale test del PSA nel sangue, ultimamente accusato di inaccuratezza. Il test, ancora in fase di perfezionamento, permetterà di diagnosticare la malattia diversi anni prima della sua manifestazione e sarà accessibile a tutti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PlosOne.
fonte:http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6975
Come ridurre i rischi di cancro alla prostata
Il cancro alla prostata è un tipo di tumore che fa paura ma in effetti tutti i tumori trasmettono paura e ansie.
Però ognuno di noi può fare qualcosa per ridurre il rischio di contrarre il cancro alla prostata.
I consigli che vi darò ora si applicano anche per altri tumori di qualsiasi origine.
La prostata è una ghiandola grande come una noce e il tumore attacca questo organo facendolo ingrossare.
I segnali di questo tumore non sono evidenti subito e la persona colpita si può accorgere del tumore anche a distanza di un anno.
Il tumore alla prostata è un tipo di tumore lento e non è veloce come altri, ma se il tumore alla prostata si estende i problemi sono devastanti.
Etichette:
cancro alla prostata malattie salute
Iscriviti a:
Post (Atom)